Da Pisa ad Ascoli Piceno al progetto Boeri per Bratislava, la parola d'ordine è: rinaturalizzazione

Non solo cemento: la natura torna protagonista nel ripensare le città

Alessio Garofoli, PPAN
23. giugno 2024
Urban Oasis ©Stefano Boeri Architetti

Con l’intervento, per complessivi 4,6 milioni di euro, verrà creato un parco urbano di oltre 11mila mq, con aree ludiche attrezzate accessibili e inclusive e diversi percorsi ciclopedonali. Si prevede la piantumazione di 1.800 nuove alberature e di 2.500 erbacee perenni per sviluppare la biodiversità. I lavori sono iniziati ad aprile, e dovrebbero finire entro la fine del 2025. Nello specifico il progetto per Pungilupo, che punta a riqualificare un’area ai confini della città, fatta per lo più di terreni agricoli incolti, rappresenta un interessante commistione di tensione verso la natura e tecnologia di ultima generazione. Secondo la ricerca “Architects of Chages” condotta da Chaos, software house attiva in diversi campi architettura compresa, con la sua tecnologia di visualizzazione 3D, le città sono oggi oggetto di forti trasformazioni. E queste ultime rispondono alla crescente ricerca da parte dei cittadini di benessere fisico e mentale. La realizzazione del modello 3D e dei fotoinserimenti del progetto è stata affidata allo Studio Bazzini, che ha appunto impiegato la soluzione Chaos V-Ray for Cinema 4D, software di rendering 3D ottimizzato per grandi produzioni e progetti di design fotorealistici, che ha restituito una visualizzazione minuziosa e realistica. Il concept per Pungilupo si basa sulle soluzioni sistemiche integrate della foresta urbana, della città spugna e delle connessioni dolci per rendere il parco un’area dalla forte valenza naturalistica, contribuire all'assorbimento delle emissioni climalteranti e far sorgere spazi di socialità. 

Oltre che ambientale e sociale il parco avrà anche una funzione di laminazione idraulica, raccogliendo l’acqua piovana per essere utile al riassetto idraulico dei bacini di Pisa Nord Est da parte del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno per la sicurezza idraulica nei comuni di Pisa e San Giuliano Terme. Le casse di laminazione idraulica contribuiranno inoltre a favorire la presenza di aree umide che accolgano una possibile popolazione faunistica.

La rinaturalizzazione è particolarmente utile quando si tratta di aree il cui ambiente è degradato. Ad Ascoli Piceno, Land Italia ha presentato a fine maggio il masterplan strategico di valorizzazione paesaggistica dell’area dell‘ex stabilimento Sgl Carbon. La rigenerazione ambientale investirà i 24 ettari su cui sorge il vecchio sito produttivo inquinato, che lascerà posto a 2.500 alberi. Dagli aspetti ambientali e paesaggistici a quelli legati alla rigenerazione urbana e sociale, fino alla salvaguardia della memoria storica del luogo, il masterplan intende conservare alcuni elementi identitari della vecchia fabbrica siderurgica rendendoli dei landmark che ne trasmettano il ricordo. Il primo punto sta nel ripristino e nel miglioramento della qualità ambientale dell’area e degli habitat naturali lungo il fiume Tronto, grazie a una rete ecologica che ristabilisca la biodiversità, con soluzioni innovative e sostenibili per sanare il degrado causato dalla lunga parabola produttiva della Sgl Carbon, chiusa nel 2007. Il cardo e il decumano della città sono principio ispiratore del masterplan, che mira a far risorgere i collegamenti con il centro storico, i suoi servizi e le varie polarità del territorio, grazie alla presenza nell’area di funzioni e potenziamenti infrastrutturali che valorizzeranno il settore socio-culturale di Ascoli Piceno potenziando l’attrattività del luogo. Una gestione consapevole del sito ne innescherà poi lo sviluppo in un’ottica di ricerca e innovazione. 

Valorizzazione paesaggistica dell'area dell'ex stabilimento Sgl Carbon, vista aerea ©Land

Ma l'estro italiano è attivo in questo senso anche all'estero. Lo studio Stefano Boeri architetti si è appena aggiudicato il concorso internazionale per la realizzazione di un nuovo quartiere a Bratislava, capitale della Slovacchia. In base al masterplan sorgerà un grande parco pubblico, ai cui lati ci saranno una torre e quattro edifici a media densità che ospiteranno 1.300 appartamenti, con un mix abitativo con differenti tagli e per utenze diverse, e una cornice di architetture verdi. Il progetto, chiamato Urban Oasis, è pensato per la rigenerazione di un’ex area industriale di tre ettari nella zona di downtown della città, Chalupkova. Che per decenni è rimasta una delle più grandi zone dismesse della capitale slovacca nonostante la sua vicinanza al centro storico e al Danubio, e adesso sta gradualmente diventando un’importante area di sviluppo contrassegnata da esempi di architettura contemporanea che producono un nuovo paesaggio urbano. Nascerà quindi un innovativo quartiere residenziale che si sviluppa attorno a un grande giardino pubblico ad alta biodiversità vegetale. Lo studio ha lavorato su come generare qualità architettonica, in un’area urbana ex industriale in forte trasformazione; su come ottimizzare la luce naturale diretta, bloccando contestualmente vento e inquinamento; su come valorizzare accessibilità e fruibilità del parco, pur conservando il suo carattere di "giardino segreto". Infine, su come trasformarlo non solo in uno spazio pubblico flessibile e di qualità, ma anche in un elemento rilevante di regolazione del microclima, dell’umidità e dell’effetto isola di calore urbano.

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