Architettura del mese

Roberto Rocca Innovation Building

Filippo Taidelli Architetto
24. giugno 2024
Innovation Building, Filippo Taidelli ©Giovanni Hanninen
Project Name: Roberto Rocca Innovation Building
Location: Milano
Client: Filippo Taddelli Architetto
Architect: Filippo Taidelli 
Site Area: 60.000 mq 
Building Area: 6.000 mq 
Project Dates: giugno 2022 – giugno 2023 

ARCHITECT: 
Design Principal: Filippo Taidelli 
Project Architect: Filippo Taidelli 
Project Manager: Techint Engineering & Construction 

CONSULTANTS:
Structural Engineer: S.C.E. project S.r.l. 
Landscape Architect: Area 68 S.r.l.  
Lighting Designer: Rossi Bianchi Lighting Design 
Electrical and mechanical systems: Landi S.p.A.
Facades: Coiver Cladding 
 
PRODUTTORI/PRODOTTI IMPORTANTI:  
Wooden construction systems: Rubner Haus S.r.l.
Ventilated facades: Coiver Cladding S.r.l.
Internal partitions and plasterboard: Coiver Contract S.r.l. Internal glass partitions: Universal Selecta SPA Sound-Absorbing panels: Fantoni SPA
Stoneware tiles: Casalgrande Padana SPA, 
Linoleum Flooring: Forbo Resilienti S.r.l. 
PVC flooring: Gerflor S.p.a, Artigo S.p.A. 
Facade systems: Schuco International Italia
Furnishings: Arper SPA, Manerba S.p.a., Ergospace Srl, Idea Legno Piu' S.n.c. by Foglieni Giuseppe Fasoli Flavio and Triboldi
Come avete vinto questa commessa? È stata per esempio frutto di una gara, o di un concorso a inviti?

Si tratta di una commessa diretta, lo studio Fta aveva già disegnato il masterplan e gli edifici ad oggi già realizzati all’interno: università ricerca e lo studentato. 

Ci può descrivere il progetto?

L’edificio si sviluppa su 6.000 mq suddivisi su tre livelli. Gli spazi puntano a favorire il dialogo e lo scambio interdisciplinare, accogliendo studenti, professori e dipendenti come un’unica comunità sociale, senza gerarchie spaziali. Il piano terra è concepito come un ambiente aperto e l’atrio si sviluppa su una grande navata centrale polifunzionale di 500 mq, dominata da una scala che conduce al piano superiore. Lungo il perimetro si trovano tre aule di 200 mq dotate di arredi e pareti mobili, due stanze Pbl (Problem based learning) e una study hall. Al primo piano sono posizionati spazi di lavoro informali come l’Ai Center, il centro di Intelligenza artificiale di Humanitas e laboratori avanzati di stampa 3D; al secondo piano troviamo gli uffici dirigenziali e amministrativi che affacciano sul verde del terrazzo. Al piano interrato, oltre ai locali tecnici, si trovano un laboratorio di ottica di precisione e alcune aree di servizio per gli studenti. 

Innovation Building, Filippo Taidelli ©Giovanni Hanninen
Quali sono state le ispirazioni e le idee che hanno influenzato la progettazione dell’edificio?

L’idea era quella di progettare un edificio al passo con le innovazioni e le tecnologie più recenti: volevamo dare forma a una sorta di padiglione industriale che sapesse adattarsi e modificarsi alle più moderne esigenze. Un luogo flessibile, adatto ad alimentare una cultura della condivisione di saperi, uno scambio e un dialogo tra gli utenti. 

In che modo il design risponde alle caratteristiche uniche del sito?

Il design deve rispondere ad esigenze formative che ancora oggi non esistono, deve quindi immaginare un nuovo modo di insegnare quelle che saranno le nuove discipline del futuro.

Per rispondere a questa flessibilità e stare al passo con la rapida trasformazione tecnologica è stata ideata una struttura modulare a telaio in legno lamellare dalle ampie campate strutturali, che possa ospitare diversi tipi di tamponamenti (tra gli altri, trasparenti, opachi fonoassorbenti) in grado di creare ambienti facilmente riconfigurabili senza compromettere la fluidità generale dei percorsi. A livello impiantistico e di strategie ambientali il design sfrutta al massimo le risorse del luogo (acqua di falda, pannelli fv, orientamento ecc.) per il massimo contenimento dei consumi energetici e per massimizzare il comfort interno degli utenti. 

Innovation Building, Filippo Taidelli ©Giovanni Hanninen
Qual è stato l’iter progettuale e ci sono state modifiche dal design iniziale alla realizzazione dell’edificio?

La richiesta del cliente era quella di avere un edificio fisicamente connesso agli altri ma con una identità dichiaratamente contemporanea e disruptive. La risposta costruttiva è stata associare la struttura modulare in legno ad un una facciata con doppia pelle trasparente, un light box che crea una macchina ambientale in grado di adattare l’involucro alle necessità termiche e luminose dell‘edificio. 

Per rispondere a tali esigenze, in origine l'edificio era nato con grandi shed in copertura contornati da una centrale termica ad anello ed al piano terra una grande cavea naturale che si insinuava nell'interrato portando luce e aria alle attività del sotterraneo. Le rinnovate esigenze impiantistiche da un lato, e problemi legati ad un livello di falda affiorante dall'altro, ci hanno fatto optare per una vasca bianca interrata in cemento, dove alloggiare gli impianti al sicuro dall'acqua e una copertura piana in elementi prefabbricati in cemento. 

Il progetto è stato in qualche modo influenzato dalle nuove tendenze in termini di risparmio energetico, costruzione o design?

Il progetto porta al massimo il livello di benessere degli utenti seguendo un approccio consapevole dal punto di vista della sostenibilità e contenendo il consumo di energia tramite le più evolute strategie ambientali, come la facciata in doppia pelle ventilata, l’applicazione di pannelli fotovoltaici in copertura e l’utilizzo di pompe di emungimento di acqua di falda. L’involucro dell’edificio è studiato per ottimizzare l’apporto di luce e scongiurare fenomeni di surriscaldamento o abbagliamento, mentre un sistema di ombreggiamento con brise soleil orizzontale all’ultimo piano e aggetto del primo piano permette di beneficiare al 100% della vista del parco e della luce naturale negli ambienti. 

Innovation Building, Filippo Taidelli ©Giovanni Hanninen
Quali prodotti o materiali hanno contribuito al successo dell'edificio completato?

Abbiamo utilizzato un materiale antico e moderno come il legno: una materia viva, che cambia col tempo, dai risultati eccezionali in termini di flessibilità formale e sviluppo in altezza. La struttura lignea del sistema travi-pilastri a vista è stata poi utilizzata in combinazione con altri materiali come il cemento armato e il vetro. Proprio in relazione alla capacità di impiegare in modo contemporaneo il legno l’Innovation Building ha ricevuto il “Wood Architecture Prize” di Klimahouse, che premia le opere architettoniche realizzate in legno e dall’elevato grado di efficienza energetica. 

 

Intervista a cura di PPAN

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